lunedì 1 novembre 2010

Arriva CARLOS lo sciacallo: miniserie tra cinema e tv..

Al Festival del Cinema di Roma CARLOS - IL FILM
la versione cinematografica

della miniserie sul terrorista più pericoloso degli anni '70

Sarà presentata a Roma il 2 Novembre la riduzione cinematografica del biopic sul terrorista professionista Ilich Ramirez Sanchez, nome di battaglia CARLOS. Il ritratto di CARLOS nasce come miniserie per la tv ed è stato mandato in onda qualche settimana fa sul Sundance Channel in USA e in Francia su Canal +.


La miniserie CARLOS
Le tre puntate raccontano l'educazione terrorista di Carlos, i suoi attentati internazionali l'ascesa di un leader e la caduta di un uomo che a suo modo voleva cambiare il mondo. Nelle tre puntate viene fuori soprattutto il suo carattere. Bando ai sentimenti e alle riflessioni politiche. Il personaggio viene raccontato in maniera cruda e cruenta svelando tutta la violenza che animava gli anni '70, le contraddizioni e i sogni di cambiamento che alla fine si sono rivelati incubi per le generazioni future. Carlos è interpretato dal bravissimo attore Edgar Ramirez, nella serie si sentono parlare Francese, Inglese, Spagnolo, Tedesco, Giapponese, Arabo, Russo e Ungherese e dulcis in fundo il materiale di repertorio di quegli anni è integrato alla perfezione. CARLOS a mio modo di vedere sarà un punto di riferimento per il racconto futuro della storia europea e non solo in forma di fiction. Non ho letto nessuna polemica nei confronti di chi ha prodotto e mandato in onda un biopic su un personaggio negativo, che ha causato la morte di moltissime persone e sparso terrore in Europa. Il sito che vi consiglio di cliccare se volete saperne di più è quello di Canal +


Chi è Ilich Edgar Ramirez aka CARLOS?

Nel 2008 Carlos rilasciò all'ANSA alcune dichiarazioni bomba sulla recente storia italiana.
Riporto fedelmente da un articolo di Repubblica a firma di Daniele Mastrogiacomo: "Le Brigate rosse, nel 1978, all' apice della loro potenza militare e politica, avevano deciso di attaccare lo Stato con tre sequestri clamorosi. Avevano progettato di rapire Gianni Agnelli, all' epoca presidente della Fiat, un consigliere della Suprema Corte di Cassazione e il presidente della Dc Aldo Moro. Come è noto, ripiegarono solo su quest' ultimo. La seconda notizia offerta dallo "Sciacallo" riguarda le trattative portate avanti da diversi settori per ottenere la liberazione di Moro. Una, in particolare, attivata da una fazione del Sismi, quella legata al mondo arabo, sempre in conflitto con quella filo israeliana. L' 8 maggio del 1978, il giorno prima dell' esecuzione dello statista democristiano da parte delle Br, un executive dei Servizi sarebbe volato a Beirut per raccogliere alcuni esponenti palestinesi che avrebbero dovuto svolgere il ruolo di mediatori nello scambio pattuito: un gruppo di brigatisti detenuti da trasferire in un paese arabo per la liberazione di Aldo Moro. Carlos fa il nome di Stefano Giovannone, un brillante colonnello del nostro Sismi, capo stazione in Libano, come il regista dell' operazione." L'articolo intero si trova qui.

Da WIKIPEDIA

Ilich Ramírez Sánchez nasce a Caracas il 12 ottobre 1949. È noto soprattutto per l'incredibile assalto condotto in Austria al quartier generale dell'OPEC nel 1975. Studia a Caracas e in seguito partecipa al movimento giovanile del partito comunista nazionale nel 1959. Oltre alla sua lingua, lo spagnolo, impara l'arabo, il russo, il francese e l'inglese. Dopo la partecipazione con suo padre alla Terza Tricontinentale nel gennaio 1966, passa l'estate a Camp Mantanzas, una scuola di guerriglia gestita dal General Intelligence Directorate cubano e tenuta nei pressi della capitale dell'isola. Sempre nel 1966, dopo il divorzio dei genitori, lascia il Venezuela con la madre e il fratello e si trasferisce a Londra per continuare i suoi studi allo Stafford House Tutorial College di Kensington. Nel 1968 suo padre tentò di fare entrare lui e suo fratello Lenin alla Sorbona, ma alla fine scelse la Patrice Lumumba University di Mosca. Ilich venne espulso dall'università nel 1970.

Si trasferì in un campo di addestramento del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ad Amman, Giordania. Lì prese lo pseudonimo di Carlos. In seguito dichiarò di aver combattuto con l'FPLP contro l'espulsione decretata dal governo Giordano. Quando lasciò il medio oriente ritornò a Londra, dove seguì corsi di economia alla London School of Economics, pur continuando a lavorare per il FPLP.

Nel 1973 Carlos commise il suo primo atto per il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), un tentativo di assassinio nei confronti dell'affarista ebreo Joseph Sieff in seguito all'assassinio a Parigi di Mohamed Boudia, un direttore di teatro accusato di essere uno degli organizzatori del FPLP, da parte del Mossad. Ramírez Sánchez ha ammesso di essere stato responsabile di una bomba in una banca di Londra e di aver messo delle autobombe presso le sedi di tre giornali francesi accusati di sentimenti filo-israeliani. Carlos ha confessato anche di aver lanciato una granata in un ristorante di Parigi, uccidendo due persone e ferendone trenta. Ha anche dichiarato di aver in seguito partecipato a due attacchi, falliti, a jet di linea nei pressi dell'aeroporto di Orly, presso Parigi, il 13 e il 17 gennaio 1975.

Il 27 giugno 1975 il contatto libanese di "Carlos", Michel Moukharbal, venne catturato e interrogato: quando tre poliziotti si presentarono alla casa parigina di Ramirez Sánchez durante una festa, sparò a due di loro e fuggì passando per Bruxelles e Beirut. In seguito si scoprì che Moukharbal era un agente doppiogiochista del Mossad.
Da Beirut Carlos partecipò alla pianificazione dell'attacco al quartier generale dell'OPEC a Vienna. Il 21 dicembre 1975 condusse un commando di sei persone nell'edificio e catturò sessanta ostaggi. Il 22 dicembre ottenne la disponibilità di un aereo DC-9, e con i suoi uomini e 42 ostaggi volò ad Algeri, dove liberò trenta prigionieri: volò a Tripoli, dove liberò altri ostaggi e lasciò andare gli ultimi solo dopo essere ritornato ad Algeri ed aver ricevuto asilo politico. Ramírez Sánchez in seguito andò in Libia, dove dovette giustificarsi davanti agli ufficiali anziani del FPLP per aver fallito nell'assassinio di due alti membri dell'OPEC, il ministro per il petrolio iraniano e quello saudita, oltre a non aver ottenuto alcun riscatto. In seguito al fallimento, venne espulso dal FPLP.

Nel settembre 1976 Ramírez Sánchez venne arrestato in Jugoslavia, dalla quale però riuscì ad uscire e a tornare a Baghdad. Da lì si spostò ad Aden, dove si stabilì e cominciò a formare un suo gruppo, la Organizzazione Araba per la Lotta Armata, composta da ribelli siriani, libanesi e tedeschi, e riuscì a costruire una rete di rapporti con la Stasi della Germania Est. I servizi segreti della Romania lo assoldarono per assassinare alcuni dissidenti nascosti in Francia e distruggere gli uffici di Radio Free Europe a Monaco di Baviera. Con l'aiuto del regime Iracheno e il cambiamento ai vertici del FPLP, Carlos ritornò al servizio dei palestinesi.

Fino al 1982 il gruppo rimase inattivo, finché tentò un attacco a una centrale nucleare. In seguito all'azione fallita Magdalena Kopp, moglie di Carlos, e un altro membro furono arrestati a Parigi: il gruppo per vendetta piazzò una serie di bombe contro bersagli francesi. Nel 1983 attaccò la "Maison de France" di Berlino ad agosto e mise due bombe su un TGV a dicembre. Questi attacchi fecero perdere a Ramírez Sánchez il supporto delle nazioni compiacenti. Fu espulso dalla Ungheria nel 1985 e venne disconosciuto dall'Iraq, dalla Libia e da Cuba, riuscendo a trovare accoglienza (seppur poco amichevole) in Siria, dove si stabilì a Damasco con la moglie e la figlia Elba Rosa. Il governo siriano costrinse Ramírez Sánchez a rimanere inattivo. Nel 1990 il governo iracheno di Saddam Hussein lo contattò, causando l'espulsione dalla Siria nel settembre 1991. Dopo aver alloggiato in Giordania si spostò in Sudan, a Khartoum.

I servizi segreti francesi e americani collaborarono con quelli sudanesi per la cattura del terrorista, offrendo a questi numerosi vantaggi in cambio della sua cattura. Il governo sudanese, disturbato dagli atteggiamenti libertini di Carlos, lo consegnò agli agenti francesi nel 1994: questi lo portarono a Parigi, dove fu accusato dell'omicidio di due poliziotti e di Moukharbal (ucciso nel 1975). Venne incarcerato in attesa del processo, che cominciò il 2 dicembre 1997 e finì il 23: venne riconosciuto colpevole e condannato all'ergastolo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Thanks :)
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