
In sintesi la rivoluzione interessa tre campi:
- la tecnologia (la convergenza con il web);
- la fruizione dei contenuti;
- la produzione dei contenuti.
Rispetto al passato la vera rivoluzione copernicana è la centralità degli utenti: palinsesti personalizzati, fruizione dei contenuti su vari , programmi on demand, possibilità di accedere agli archivi e persino la possibilità di creare potenziali contenuti.
Nell'articolo vengono citati i vari progetti che i grossi network come Al Jazeera, Nbc, Cbs stanno portando avanti. Non mancano, poi, i riferimenti all'Italia.
Mediaset è ormai attiva su tutti i fronti: per quel che concerne la distribuzione/fruizione ecco Rivideo (a proposito vi consiglio il post di Tommaso.Tessarolo), sul fronte della produzione stanno per partire Talent1 cui si affiancherà anche la prossima edizioni di Amici di Maria De Filippi con Talent One.
Nell'articolo sull'Espresso c'è l'intervista a Franco Iseppi, ex direttore generale della Rai e oggi responsabile dell'innovazione digitale, che spiega la situazione sul fronte Rai: "ci sono anche altre iniziative interessanti della Rai nei cosiddetti new media, ma trattasi di operazioni singole, il cui successo (quando c'è stato, e c'è stato) è da ricondursi a capacità professionali e alla disponibilità a scommettere di alcuni managers e dei loro collaboratori. Non si è finora tenuto conto dei suggerimenti innovativi che queste esperienze possono portare nel concepire la filiera produttiva, la confezione dei prodotti, la predisposizione dell'offerta, le tecniche di marketing e di valutazione del comportamento della utenza. Di contro, come avviene nelle fasi di sperimentazione, i numerosi tentativi di aggregazione delle esperienze non hanno avuto esito positivo. Ogni attore di questa storia ha investito autonomamente e non collettivamente nella conoscenza del campo".
Sull'Espresso vengono citate e raccontate altre esperienze e nuovi progetti, ma non volendo fare spoiler eccovi il link da cliccare.
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